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Tutti gli oggetti da collezione sono valutati secondo una scala di valori
derivante dal loro stato di conservazione, dalle loro qualità
artistiche e dalla loro rarità.
La rarità può essere diversa anche per due oggetti
in partenza identici ma che abbiano avuto una storia diversa, è
evidente che una cartolina inviata da D’Annuzio vale più di
quella uguale inviata da uno sconoscito…oppure che una cartolina con
una affrancatura o con un bollo rari,…
In questi casi il valore finale dell’oggetto sarà dato dalla
somma di tutte le sue caratteristiche
Diciamo che la qualità artistica, la rarità ( personale
dell’oggetto o indotta da eventi), definiscono la fascia di valore
in cui l’oggetto può oscillare, in dipendenza della sua conservazione.
Vediamo di capirci meglio con alcuni esempi
Una normale cartolina panoramica dei primi decenni del secolo scorso,
diciamo di una grande città, normalmente stampata a grande tiratura
( quindi non rara) in buone condizioni di conservazione vale intorno ai
tre, cinque euro.
Qualche euro in più se non si tratta di una immagine statica
di un qualunque monumento, strada, ecc… ma di una immagine “mossa” in
cui vediamo gente, macchine, carrozze, feste particolari, monumenti o palazzi
che non esitono più,…
In questo caso la nostra cartolina ci darà un valore aggiunto
che ovviamente troverà un qualche riscontro nel suo valore.
Due oggetti identici, in partenza, acquistano una rarità diversa
in dipendenza diretta della loro storia e quindi anche della loro conservazione.
Se la freschezza della nostra cartolina è
eccezionale, per cui la carta è rimasta integralmente del colore
originale, non ha il minimo difetto nella centratura dell’immagine e , se
a colori, non presenta sovrapposizione di colori e/o sbavature…può
anche raddoppiare il suo valore.
Abbiamo quindi visto che il prezzo può anche
più che raddoppiare rispetto alla media delle cartoline simili se
caratterizzata da una particolare freschezza ( che la rendono
più rara di cartoline “uguali”) o per un qualche valore
storico “aggiuntivo” insito nella immagine ( che la rendono più
rara di cartoline “simili”).
Saremo anche d’accordo sul fatto che un qualunque difetto,
dovuto ad una cattiva conservazione ne diminuisce la “rarità” e
quindi il valore.
Uno o più angoli piegati o addirittura mancanti , una eventuale
“rifilatura”, eventuali piegature, macchie,…,e per una cartolina
viaggiata una scritta invasiva e brutta anche nel verso della cartolina,
il fatto che sia stato tolto il francobollo, ne pregiudicano
moltissimo il valore, che può anche ridursi ad un 10, 20% di quello
di una cartolina uguale in condizioni “normali”
Quindi per la comune cartolina del nostro esempio possiamo
salire anche ad un valore doppio per la sua ottima conservazione, ma possiamo
anche praticamente annullarne il valore se il suo stato conservativo è
molto scarso.
Un’altra deduzione che possiamo fare immediatamente assieme è
che comunque la rarità insita nella cartolina posizionandola
immedatamente in una determinata fascia di valore ne definirà il
valore minimo e quello massimo
Certamente sarete d’accordo con me che anche il 30% di 100 “vale” comunque
di più del 100% di 10…
Tornando al nostro esempio di una cartolina panoramica dell’inizio del
secolo scorso, la sua fascia di appartenenza, in cui poi oscillerà
per le sue condizioni di conservazione, sarà da zero a 10, 15 euro
se sono cartoline comuni di grandi città e quindi stampate in grosse
tirature.
Certo non ci è difficile immaginare che più il “paese”
è piccolo, meno sarà stata la tiratura di stampa e quindi
maggiore sarà la sua rarità e potremmo essere portati a dire
che oggettivamente la cartolina dovrebbe valere di più.
Qui dobbiamo fermarci un attimo per fare un paio di ovvie considerazioni
sulle eterne leggi del mercato.
La cartolina di un piccolissimo borgo stampata in un ristrettissimo
numero di copie è certamente estremamente rara e conseguenzialmente
il suo prezzo dovrebbe levitare di molto, ma spesso non è così,
per la semplice considerazione che non interessa nessuno, e non avendo
acquirenti interessati …. “non vale niente”!!
Anche se è una valutazione molto soggettiva e avulsa dalle
valutazione oggettive che possono scaturire dalla sua rarità, questo
è anche un discorso, se vogliamo, conseguenziale di rarità…
essendo pochissimi gli interessati ad averla, anche se stampata in pochissime
copie , comunque ci sarà disponibilità per tutti quelli che
la vogliono.
Continueremo a parlare di cartoline nei prossimi interventi per adesso
vi lascio con una tabellina indicativa della oscillazione percentuale
che il valore di una cartolina può assumere rispetto alle sue condizioni
di conservazione diciamo “normale” ( normalmente indicato in catalogo
con “Buono”)
Ottimo + 100% ( praticamente “fior di stampa”,
cartoline subito “collezionate” e conservate ottimamente)
Buono +20, 30, 50 %(
angoli perfetti, bolli e scritte ( se presenti)solo sul retro, scarsissimo
ingiallimento della carta, centratura e sovrapposizione dei colori
perfetta, serie complete possibilmente contenute nella “bustina” originale)
Normale ( senza piegature
agli angoli, senza scritte invasive e brutte, senza macchie, scarso ingiallimento
della carta)
Scarso - 20,30,50%( angoli piegati, scritte
e bolli invasivi, piegature, piccole macchie, ingiallimento pronunciato
della carta
Pessimo -50, 80% ( rifilatura, angoli mancanti,
grandi macchie, abrasioni )