Il cipresso viene considerato in molti contesti culturali un albero cimiteriale. In realtà bisogna comunque ricordare che ci sono delle culture che fanno eccezione a questo proposito. Prendendo in considerazione per esempio l’Oriente ci si può rendere conto come il cipresso si configura come un vero e proprio simbolo di fertilità. A far acquistare questo valore al cipresso è essenzialmente la sua forma fallica.
Non a caso infatti i Romani mettevano presso i loro campi e giardini dei Priapi che venivano realizzati intagliando il legno di cipresso. Quest’ultimo era ritenuto anche un simbolo di immortalità. Diverse sono le caratteristiche che richiamano l’immortalità: le foglie sempreverdi e il legno ritenuto incorruttibile.
Va ricordato in questo senso che lo scettro di Zeus, la mazza di Ercole e la freccia di Eros erano costruiti con il legno di cipresso. Per i Persiani invece l’albero in questione rappresentava il fuoco. Nello specifico era la sua forma che ricordava la fiamma. I poeti greci e latini hanno poi contribuito a diffondere la fama del cipresso come albero dei defunti nell’ambito di un processo di elaborazione artistica.