Dal sito gliindisciplinati.it:
Storia di piloti
Mezzo secolo fa, in una manciata di anni compresa fra il 1957 e il 1959, cinque giovani piloti della Ferrari persero la vita a bordo della loro auto. I loro nomi vivono ancora oggi nella memoria di alcuni e nell’immaginario di molti. Si chiamavano Eugenio Castellotti, Alfonso Portago, Luigi Musso, Peter Collins, Mike Hawthorn. Erano bravissimi, migliori delle loro macchine. Erano spavaldi, snobbavano la paura.
Un’Italia insaziabile di eroi li venerava, attendendoli per ore ai bordi delle strade. Loro sfrecciavano come missili, rischiando semplicemente tutto al volante di un mezzo assai più potente che sicuro, lanciando l’auto verso quel punto di rottura che non apparteneva al motore ma alla somma di circostanze che siamo soliti chiamare fatalità.
Questa ricerca di un contatto con la sorte, la corsa a trecento all’ora dietro all’imprevisto, conferiva loro un’aura preziosa e inimitabile, li staccava da terra e li rendeva visibili alle folle. E alle folle apparivano anche belli, oltre che dannati. Superbe donne li circondavano, per essere amate e abbandonate, ma in ogni caso per conquistarsi un cenno biografico a margine delle loro vite…”
Per continuare la lettura della presentazione, basta un click al link seguente. Ciao, Luigi