
Rose O’Neill era un’artista ed un’illustratrice americana abbastanza stimata negli Stati Uniti e con una carriera ricca e complessa alle spalle. Rose aveva esposto i suoi lavori nelle gallerie piu’ prestigiose di Parigi e New York, aveva lavorato per periodici importanti come Cosmopolitan, Life e Harper’s Bazaar, aveva ricevuto molti riconoscimenti per il suo contributo all’arte ed agli studi umanistici:bastava e avanzava perché le malelingue non le dessero tregua. La bigotta società dell’epoca non le perdonava di aver anteposto l’incertezza dell’arte alla solidità di una famiglia, di aver rinunciato al matrimonio e alla maternità per seguire la sua vocazione d’artista. Rose sapeva di aver pagato a caro prezzo il suo amore per l’arte:era sola e con una collezione di fallimenti sentimentali, famigliari ed emotivi alle spalle. Ma il suo cruccio piu’ grande era quello di non aver avuto un figlio. Era ancora giovane, non contava ancora quarant’anni, ma era tormentata da ansie devastanti e cupe malinconie che le impedivano di lavorare con serenità. Il quotidiano bussava alla sua porta tutti i giorni ricordandole le bollette da pagare, ma Rose aveva imboccato la strada dell’oblio. A tenerle compagnia c’erano solo gli antidepressivi e le visioni, popolate da strane creature, che accompagnavano le sue interminabili notti. Rose non voleva sapere se gli esseri che di notte sfrecciavano nella sua stanza fossero reali o frutto della sua immaginazione. Il tentativo di tracciare una linea tra reale e irreale andava oltre le sue capacità, in quel periodo della sua vita. Ma per paradosso furono proprio quelle creature, che lei aveva soprannominato “dolci mostriciattoli”, a salvarla dalla follia. Ma chi erano in realtà i misteriosi esseri che vivevano nei sogni di Rose?
Non si sa, si sa solo che Kewpie, uno dei piu’ famosi personaggi ideati da Rose, era uno di loro. La piccola creatura con le ali blu che Rose O’Neill “ritrasse”, in una notte del 1909, la salvò dalla disperazione e la fece diventare una delle piu’ popolari illustratrici d’America e d’Europa. Le prime illustrazioni, raffiguranti Kewpie, furono pubblicate, inizialmente, sul periodico “Ladies Home Journal”e poi in un libro per bambini. Nel 1912, l’azienda tedesca Kestner propose a Rose di trasformare il personaggio di Kewpie in una bambola di porcellana. Nel 1913, Kewpie veniva prodotto da 21 fabbriche europee di giocattoli e distribuito, con notevole successo, in Europa, in America ed in Giappone. Oggi le bambole, prodotte in quegli anni, sono ricercatissime dai collezionisti e la loro quotazione si aggira intorno ai 1500$ ciascuna.