
Mario Luzzatto Fegiz nelle sue pagelle sul «Corriere della Sera» ha elargito 7 e mezzo con la seguente motivazione
«Brano che illumina un nobile folk italiano […] Tappeto musicale esotico, stupenda fonè, orgoglio meridionale».
Erano 17 anni che Eugenio Bennato mancava dal Festival di Sanremo. Ritorna per questa cinquattottesima edizione con un brano di forte impatto, un motivo di grande melodia popolare, un racconto fatto diesperienze di vita che risce a contagiare anima e corpo. Scritto con lo stile inconfondibile che contraddistingue da sempre Eugenio, grande interprete e innovatore.
Questa canzone sarà il singolo apripista del nuovo progetto discografico che prende il titolo dalla canzone sanremese “GRANDE SUD“, un album che conterrà inediti e brani del repertorio dell’artista”
L’album “GRANDE SUD” e’ infatti uscito in questi giorni prodotto da Italiapromotions e distribuito da Edel.
Eugenio Bennato ha studiato Fisica presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” senza tuttavia portare a termine il corso di Laurea[2]. Dopo la parentesi con la Nuova Compagnia di Canto Popolare si iscrive all’Università di Carpino (FG) per un lungo apprendistato al seguito di Andrea Sacco e la sua magica chitarra battente, di seguito nel 1976 costituisce il suo nuovo gruppo, Musicanova, e pubblica Garofano d’ammore il suo primo LP, Philips-Phonogram, in cui con un ispirato Carlo d’Angiò omaggia la musica di Carpino (FG)
Grandi consensi ha ottenuto per l’esibizione con Pietra Montecorvino, e per l’inedita performance del dopo festival di una inconsueta O mia bella madunina con accompagnamento di tamorre e chitarra battente, strumenti della tradizione popolare musicale del Sud Italia.
Nell’esibizione sanremese Eugenio ha schierato una formazione multietnica :
Mohammed Ezzaime El Alaoui, dal Marocco Zaina Chabane dal Mozambico ed Esha Mbotizafi dall’isola del Madagascar. A completare la band due calabresi Francesco Loccisano e Stefano Simonetta e due pugliesi Roberto Menonna erede dello stile di suono della battente del Cantore carpinese Andrea Sacco e la ballerina Sonia Totaro. Erasmo Petringa ha diretto l’Orchestra.
Il testo della sua canzone:
C’è una musica in quel treno che si muove e va lontano musica di terza classe in partenza per Milano c’è una musica che batte come batte forte il cuore di chi parte contadino ed arriverà terrone. C’è una musica in quel sole che negli occhi ancora brucia nell’orgoglio dei braccianti figli della Magna Grecia in quel sogno di emigranti grande come è grande il mare che si porta i bastimenti per le Americhe lontane (E chi parte oggi pe’ turnare crai(1) e chi è partuto ajere pe’ un turnaremai). Grande sud che sarà quella anonima canzone di chi va per il mondo e si porta il sud nel cuore. Grande sud che sarà quella musica del ghetto di chi va per il mondo e si porta il suo dialetto. (None none none none Lieva la capa da lu sole Ca t’abbruciarrai lu viso Perdarrai lu tuo colore None none none none Piglia lu libro e va alla scola Quando te ‘mpari a legge e a scrive Tanto te ‘mpari a fa l’amore)(2) C’è una musica nei sogni di chi dorme alle stazioni negli antichi sentimenti delle nuove emigrazioni c’è una musica nel viaggio dalla terra di nessuno di chi porta nel futuro i tamburi del villaggio | (Zehey maro nandeha Nandeha ny lefa jialy Nmatsiaro anareo Matsiaro antanana).(3) Grande sud che sarà quella anonima canzone di chi va per il mondo e si porta il sud nel cuore. Grande sud che sarà (E chi parte oggi pe’ turnare crai(1) Grande sud che sarà |
(1) Domani (dialetto napoletano)
(2) Strofa in dialetto di Carpino (FG)
(3) Mettersi in cammino, per sfuggire la povertà, nell’anima chi ci ama e chi ci pensa (lingua malgascia del Madagascar)
(4) Quella luna che illumina, quella luna che illumina chi fa innamorare (lingua swahili del Mozambico)
(5) Mi ha tradito la mia lingua ma non lo farò mai, la vita è troppo amara e io non racconterò mai i segreti (lingua araba)
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