
Parlare dello Zen , usare parole , concetti , conoscenza , sarebbe un controsenso perché Zen è pratica e non dottrina , è silenzio , è VUOTO , ma è anche e soprattutto eresia .
Analizzare tale eresia : questo è l’indirizzo seguito da Fabrizio Ponzetta con il suo agile saggio “ Storia e storie di un’eresia chiamata Zen” ( collana “ I tesori” Jubal editore ) .
Si tratta di un’originale ricostruzione delle origini dello Zen ; originale in quanto inquadrando questo fenomeno come eresia o meglio eresia delle eresie crea e racconta il contesto e i collegamenti e fa si che si evinca per differenza proprio come il VUOTO .
“ Nel vuoto del vaso sta il senso dell’uso” si legge nel Tao te king che coniugandosi con le istanze primigenie del buddismo dà origine allo Zen ; il vaso è la mente che solo temporaneamente si deve cibare di logica, pensiero , filosofia , comunicazione verbale al fine di dar corpo all’eresia necessaria per abbattere la dottrina imperante al momento ,quindi per distruggere l’eresia affinché non costituisca una nuova contrapposta dottrina . Tuttavia la mente , come il vaso , per esprimere la sua ancestrale natura deve riempirsi del vuoto.
“Quando la bocca si apre tutti sbagliano” : ancora solo due parole per consigliare la lettura di questa attenta ricerca a tutti gli interessati del settore e ai semplici appassionati , proponendo di affrontare questo testo con la ricusazione della conoscenza pregressa per tuffarsi con entusiasmo nell’avventura del nonsense .