
Sappiamo leggere i numeri composti da decine e sappiamo che 100 si dice mi’a.
E se volessi leggere il numero 347?
Leggiamolo “all’araba”, dunque tre cento (tre volte cento) sette e quaranta (ricordate che decine e unità sono invertite?)
Viene quindi: thalatha mi’a wa saba’a wa arba’in trecentoquarantasette
Le centinaia infatti sono facili: basta mettere il numero da 1 a 9 seguito da mi’a (cento) quindi avremo:
100 mi’a
200 mi’atin
300 thalathami’a
400 arba’ami’a
500 khamsami’a
600 sittami’a
700 saba’ami’a
800 thamaniyami’a
900 tis’ami’a
Avete visto che c’è un’eccezione? 200 non è ithnami’a ma mi’atin. Perchè? Perchè in arabo come ormai sappiamo esiste il DUALE per cui mi’atin altro non è che mi’a declinato al duale.
Ancora quindi per esempio 817 thamaniyami’a wa saba’at ‘ashara (sab’atash). 401 arba’ami’a wa wahad, 555 khamsami’a wa khamsa wa khamsin, e cosi’ via fino a 999.