
C’era una volta una brioche…
Eri nata in una pasticceria,
lungo una stretta via,
dove l’odore si espandeva
dove prima nulla c’era
Ti avevano cullata,
riscaldata e poi la vita ti avevano data,
riempiendoti di dolcezza e di marmellata.
E poi su un vassoio distesa,
ed avviata,
trasportata nel luogo dove venivi consumata..
Era un luogo grigio e fumoso,
e per l’emozione un po’ di marmellata ti era scappata
Il barista ti ha guardata,
con lo straccio ti ha asciugata
e tu come una sberla l’hai percepita
Poi qualcuno ti ha afferrata,
mani untuose ti han carpito
e dalle altre e dal vassoio ti han separata..
In una bocca,
che neppure ti ha guardata,
sei scivolata,
in mille pezzi frantumata,
l’anima ti è scappata,
in una discesa buia sei scivolata
e nel lago acido dello stomaco sei annegata.
La tua vita come quella di Marinella,
neppure un giorno è durata
Appena nata sei già stata mangiata…
Gilberto Gamberini