
Al primo ammiccare del giorno in cielo
eri per ritornare al tuo lavoro
dopo il turno di tregua settimanale
o bufalaro della piana del Sele
e pensavi alle bufale nello stazzo.
Anzi con te stesso rimuginavi
quale episodio della tua esistenza
potevi raccogliere in una frase
e battezzare la bufala giovane
prossima a diventare madre.
Andavi sull’orlo della statale diciotto
con l’aria fiera dell’ex bersagliere
contento della frase combinata
e ti accompagnava il canto dei galli
che con rauchi gridi si rincorrevano
di podere in podere in aerea gara.
Urtato dal rimorchio di un autotreno
stramazzasti sul duro della strada.
A più non posso le bufale muggirono
pazze di dolore e non fu solo
per le gonfie mammelle non sgravate.
Ma tu il loro muggito non sentisti
perche giacevi sul letto della strada
o bufalaro della piana del Sele
e dal bianco lenzuolo ti fuoriuscivano
le rose gialle delle callose mani
emananti profumo di pietà.
Italo Rocco