
Il Made in Italy è apprezzato anche all’estero,
dove nel 2004 sono stati esportati
219 milioni di kg (+7,2%) tra formaggi e latticini,
con la Francia al secondo posto
tra gli importatori di prodotti italiani
dopo la Germania e prima degli Stati Uniti.
Un trend di crescita che è continuato
anche nel primo trimestre del 2005,
con un aumento dell’export
del 16,6% in quantità
e del 10,5% in valore.
Coldiretti
La spesa delle famiglie italiane per il consumo di formaggi prodotti sul territorio nazionale ha superato i cinque miliardi di euro, destinati all’acquisto di 632 milioni di chili di prodotto (+1,3%), con una spiccata preferenza:
Grana Padano,
mozzarella,
ricotta,
Parmigiano Reggiano,
formaggio con i buchi e Mozzarella di Bufala Campana Dop,
senza dimenticare gli oltre 500 altri formaggi censiti in Italia.
È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti, sulle rilevazioni Ismea-AcNielsen relative al consumo domestico di formaggi nel 2004, svolta in occasione del 12 luglio, il giorno dedicato a San Lucio, che per tradizione è il patrono delle aziende casearie, grazie al suo passato di caritatevole pastore sugli alpeggi tra la Val Cavargna e la Val Colla tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo.
Attualmente il patrimonio nazionale consta di:
32 denominazioni di origine riconosciute dall’Ue;
481 formaggi tradizionali censiti dalle regioni.
Nei primi quattro mesi del 2005 il consumo di formaggi delle famiglie italiane è aumentato in quantità per il 3,1%.
I più ghiotti, nell’ordine, sono:
i meridionali, che nel corso del 2004 ne hanno acquistato il 36% del totale (circa 224 milioni di kg);
gli abitanti del Nordovest con il 27% (171 milioni di kg);
quelli del Centro con il 19% (122 milioni di kg) come quelli del Nordest (115 milioni di kg).