
La crescita mondiale della popolazione trova il suo spazio privilegiato nelle aree metropolitane.
Nel 1990 le città con più di un milione di abitanti erano 16, nel 2000 250 e fra vent’anni si calcola che supereranno le 500 unità.
Le metropoli attraggono grandi masse di popolazione dalle campagne, dominano i territori circostanti concentrando beni, servizi, capitali, lavoro, ma anche povertà, sottosviluppo e degrado sociale.
Nei paesi in via di sviluppo la struttura urbana è l’espressione degli squilibri territoriali, economici e sociali:
- una città di primo rango (la capitale) e tanti nuclei urbani minori marginali
- un centro direzionale di tipo occidentale accanto ai quartieri slums delle periferie che si gonfiano e lievitano ad ogni crisi agricola
Nel 2000 il rapporto fra “città del Sud” e “città del Nord” si è invertito rispetto al passato: solo Tokyo, New York e Los Angeles appaiono fra le 20 agglomerazioni dell’Asia, dell’America Latina e dell’Africa.