Welcome to the machine. La recensione
In scena al Teatro Brancaccio fino all’11 aprile 2010
Signori benvenuti nella “macchina”. Signori benvenuti al Teatro Brancaccio dove si propone la storia di Syd (Barrett), attraverso le composizioni dei Pink Floyd.
Benvenuti negli anni a cavallo tra i 60 ed i 70, benvenuti nella Love Summer, nella Londra della “rivoluzione” pop e di costume (ricordate il film “Blow-up” di Antonioni con le musiche proprio dei Pink Floyd?).
Non c’è recitato ma un percorso narrativo cantato e ballato, con brani floydiani inanellati a raccontare. Un’operazione titanica ma suggestiva, che sta riscuotendo davvero un grande successo .
La storia è semplice: l’ascesa di una rock band sulla spinta creativa e propulsiva del suo leader. Il produttore discografico pescecane, il contorno di groupies e fidanzate e… la droga che inizialmente apre la mente ma poi fagocita, isola e distrugge.
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