
In realtà il Tanabata Matsuri pone le proprie origini in Cina e solo in un secondo momento fu portato in Giappone. Le prime testimonianze ci dicono che ciò avvenne nel tardo VII secolo e precisamente nel 691 d.C., ma anticamente Tanabata non era come la conosciamo oggi, l’antica leggenda cinese subì l’influenza della cultura indigena del tempo e modificata si fuse con la leggenda della principessa Oto Tanabata la quale costruì uno scaffale (Tana) ed una macchina per tessere (Bata) ed offrì i suoi lavori a Dio.
Ad ogni modo il matsuri che conosciamo attualmente nacque al di fuori di tutto questo e prese il nome di Tana hata poi, in un secondo momento, cambiò nome in Tanabata che risulta essere più poetico e melodioso.
Verso il IX - X secolo, presso la corte imperiale, si prese l’usanza di celebrare questa festa ed attorno al XIV secolo le dame di corte iniziarono a scrivere poemi e desideri augurali su strisce di carta colorata, ad appenderli ai rami dei bambù (a quel tempo era una pianta considerata sacra) ed ad offrire il tutto a Vega.