In realtà l’ha pensato perché fino a quel giorno non sapeva che Akuro è un bimbo povero.
Lì dove vivono loro il concetto di povertà è un po’ diverso che in ogni altro luogo del mondo: è povero chi ha dolore o deve essere operato.
“Povero bambino”, infatti, è un’espressione molto usata negli ospedali.
Perché è in ospedale che vivono la protagonista del delicato e commovente libro di Gianpietro Scalia intitolato Brevissima storia di una bambina e di una gatta che volevano vivere aggrappate alla luna (Edizioni Angolo Manzoni) e il suo amichetto - anzi fidanzato - Akuro.
Lei è affetta da una di quelle patologie che non hanno neanche un nome e che le comporta una paralisi progressiva, lui è epilettico.
Eppure questo non è un libro triste, è un libro dolce che può insegnare e dare tanto: una storia ad alta emotività, una fiaba moderna da leggere con e per i propri figli affrontando un tema - la malattia - che non sempre è meglio lasciar sommerso.
Perché se lo affrontiamo non ci fa più così paura, e forse da un grissino regalato con dolorosa ingenuità può sbocciare un fiore che durerà in eterno.
Scelto da una giuria popolare di 13.873 ragazzi delle scuole elementari e medie nel territorio nazionale e oltre confine, Brevissima storia di una bambina e di una gatta che volevano vivere aggrappate alla luna ha vinto il prestigioso Premio letterario Fondazione CariCento.
Nota: Il volume fa parte della collana Junior D ed è scritto nel carattere di stampa Easy Reading®, ideato da Edizioni Angolo Manzoni che presenta caratteristiche grafiche di “alta leggibilità” utili ad agevolare la lettura anche ai dislessici.
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