Sergio Atzeni era un sardo-europeo innamorato della letteratura creola. L’idea stessa della mistura è chiaramente una delle chiavi di lettura dei suoi romanzi più conosciuti.
Si tratta di opere senza limiti che hanno avuto il merito di aprire i confini della produzione letteraria sarda alla realtà pluringuistica contemporanea presente anche in gran parte della prosa attuale in Europa e nel resto del mondo.
Nei racconti di Sergio Atzeni questo sentimento di appartenenza a storie più antiche che hanno lasciato tracce nel nostro modo di essere sono importantissime, come nel linguaggio dei personaggi di Bellas mariposas che mischiano italiano e sardo, spagnolo e catalano. O come nell’utopia sarda di Passavamo sulla terra leggeri dove l’antica e fantastica lingua degli antenati continua a vivere nei nomi dei luoghi.
Un mondo, quest’ultimo contenuto nel capolavoro di Sergio Atzeni, che oggi è possibile visitare anche in Lingua Sarda Campidanese grazie a Lèbius nci passamus in sa terra: la traduzione realizzata da Franco Medda, ginecologo di professione ma esperto di Lingua Sarda per passione, pubblicata nel 2010 dalla casa editrice Condaghes di Cagliari nella collana àndalas.