Spesso capita, soprattutto ai modellisti paranoicamente pignoli come me, che le scatole di montaggio siano insoddisfacenti o, nel caso di mezzi militari derivati, inesistenti!
Il presente articolo e` dedicato alle modifiche dei modelli usando materiali piu` svariati come plasticard, filo di rame, lamine di piombo e resine.
Il modellino, e’ il T90S ed, essendo un’evoluzione del T72, ho usato come base il kit Tamiya sul quale ho aggiunto le conversioni Terre Model e Aef Designs (il tutto in scala 1/35).
Chiaramente, con l’ausilio di foto e disegni del tank vero, ho potuto aggiungere i particolari ove previsti e modificato i presenti qualora risultassero eccessivamente sproporzionati e/o errati.
Purtroppo le conversioni prese singolarmente sono imprecise, percio` per ottenere un qualcosa di piu` significativo ho dovuto “sommare” i due kit.
Personalmente, visto i costi e i lavorone, consiglio di autocostruire
tutti gli upgrade su base T72 Tamiya.
LO SCAFO
Il treno di rotolamento: le ruote sono del tipo a 6 fissaggi diverse dal kit base in quanto e` dotato del tipo vecchio, cioe` a 8 fissaggi.
Ovviamente ho “clonato ” in resina quella del kit Dragon la quale risulta piu` precisa.
Pretellini: dalla foto si notano le staffe per salire sul tank.
Le ho eseguite, debitamente dimensionate, con filo di rame.
Aggiunto in plasticard: protezioni griglie motori, piastra aggiuntiva posteriore e le staffe ritegno cavi traino.
Corazze aggiuntive frontali: rifatte in plasticard e resina perche’ le analoghe delle 2 conversioni, sono completamente errate.
Parafanghi anteriori: rifatti e modellati in plasticard.
Saldature ganci, staffe, leve e cavi: in filo di rame.
Piastre frangiflutti anteriore e laterali: in plasticard, da notare la nervatura in quella anteriore.
LA TORRETTA
Aggiunto la “testurizzazione” e lenti sui sensori del sistema di difesa optronico attivo SHTORA.
Il lavoro e’ stato eseguito, con tantissima pazienza, aggiungendo uno per uno i pezzettini di filo di rame al suo supporto precedentemente forato.
Le lenti invece sono realizzate da un tubo di plastica tagliato poi, per riprodurre il vetro, ho aggiunto un dischetto in acetato.
Estremita’ tubi fumogeni : dettagliate tramite lamatura; le originali del kit base, sono erroneamente piatte.
Fissaggi/bulloni : creati da sprue scaldato ed impresso su lamierino precedentemente forato di diametro 0.3-0.5mm.
Fissaggi per corazze aggiuntive : tipiche del T90, sono dei dischetti sottili
(0.25mm) e di diametro 2 mm, su cui vengono eseguiti 2 o 4 fori da 0.3mm.
Forma a “X” : particolarita’ sui tanks moderni russi, e’ situata sulla parte superiore dell’area fissaggio cannone-torretta.
E’ stata eseguita con fil di rame e ricoperta con lamina di piombo per simulare il telino.
Cavi elettrici di tutti i visori/fari : filo di rame di diametro diverso.
Migliorati lo sportello estrazione bossoli, faretto posteriore, cupola capocarro e servente, cassette porta oggetti e proiettili.
Aggiunto anemometro, cerniere, maniglie e cinghie.
COLORAZIONE
Ho scelto la versione desert (vedere scheda tecnica del carro vero),
perche’ ho gia’ il T80UD con la classica livrea russa cioe’ russian green al posto del dark brown.
I colori impiegati ad aerografo sono Vallejo e Gunze.
Come al solito ho aggiunto gli effetti di invecchiamento, quali sporcature, colature, scrostature e ruggine.
Queste ultime sono pochissime (area fissaggi, cerniere e staffe) perche’ il tank e’ recente quindi costituito da materiali compositi ed acciai inossidabili.
I colori impiegati sono acrilici molto diluiti, oli, gessetti e matite.
DIORAMA
Effettivamente puo’ sembrare un tank volante ma, ispirato dalla foto reale, ho preferito riprodurre una situazione strana ma vera.
Per realizzare il carro sospeso in aria, l’ho ancorato nella zona posteriore utilizzando 2 fermacarte di acciaio raddrizzati.
Infine per dare l’effetto polvere sollevata e per mascherare i due
puntoncini, ho utilizzato dell’ovatta colorata con gessetti.
Conclusione finale:
se siete riusciti a terminare il lavoro senza passare dalla neuro, avrete ottenuto un bel modellino.
In bocca al lupo.
Luigi Cuccaro [Gallery] |
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