
L’uomo,
che d’inverno,
riflette al suo interno,
che si riappropria delle ragioni della sua vita,
della sua sessualità,
che le coltiva nel buio apparente.
L’uomo,
che in primavera,
scorre come fiume
e che si lascia andare alla corrente,
senza resistenza, senza sforzo alcuno.
L’uomo,
che nell’estate,
lascia aperte le porte del suo cuore e della sua mente
e si concede al sentimento e alla amicizia
e a nuove acquisizioni,
con la mente libera,
l’uomo che imita la natura intorno a lui,
l’uomo
che produce arte e diventa arte lui stesso,
l’uomo
che cresce e matura ai raggi del sole come fosse pianta.
La salute e l’equilibrio
sono dentro e fuori di noi,
quando ci nutriamo di quello che la natura ci mostra,
accettando e facendo diventare nostri
i tempi e gli apparenti limiti delle stagioni.
L’uomo
nell’Autunno,
il corretto rapporto tra il fuori e il dentro,
uno scorrere nei due sensi,
come due corsi d’acqua che si fondono.
L’uomo
libero di decidere
e di mettere in discussione la propria vita ,
di seguire i propri sogni ed ideali,
l’uomo
che sa e conosce in ogni momento quale è il suo spazio
e lo spazio degli altri.
L‘uomo senza vincoli alcuno,
se non quello
di non forzare mai
quello che la natura gli propone.
Riproduzione Riservata Gilberto Gamberini
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