
Omicidio e Suicidio come salvazione individuale e collettiva.
Usa sparatoria al liceo 10 morti e poi si uccide
Autore è uno studente che si è ucciso
fonte tgcom
Si chiama Jeff il ragazzo che ha ucciso i nonni e ha compiuto una strage in un liceo del Minnesota, all’interno di una riserva indiana. Il nome è stato rivelato da una sua compagna di scuola, che ha cercato di convincerlo a fermarsi. A quanto pare, Jeff si sarebbe suicidato dopo uno scambio di spari con la polizia intervenuta sul posto. Sono in tutto dieci le persone rimaste uccise nella strage di Red Lake.
La strage è una delle più gravi mai avvenute nelle scuole degli Stati Uniti, dove pure le sparatorie sono numerose. Il 20 aprile cadrà l’anniversario dell’episodio più grave, quella della Columbine High School di Littleton in Colorado: da allora, non c’era mai stato nulla di così drammatico. La strage è avvenuta lunedi’ pomeriggio alla Red Lake High School, una scuola con trecento allievi nel Nord del Minnesota, a oltre 350 chilometri da Minneapolis e St. Paul e a un centinaio di chilometri a sud del Canada.
Fra le persone uccise e ferite vi sono alunni - almeno sei, fra cui almeno due ragazze e l’assassino - e insegnanti, fra cui una professoressa, e una guardia di sicurezza. La scuola, nella riserva indiana omonima Red Lake, abitata dalla tribù Chippewa, è stata immediatamente isolata dalla polizia, che ha bloccato tutte le strade di accesso. Un portavoce della polizia della contea Beltrami ha detto che una ventina di persone sono rimaste complessivamente coinvolte nella sparatoria.
Studenti testimoni di quanto avvenuto e un’insegnante, Diane Schwanz, hanno identificato lo studente assassino che si chiamerebbe Jeff. La Schwanz l’avrebbe visto cercare d’abbattere una porta per entrare nella stanza dove c’erano altri studenti. E’ lì he sono state trovate tutte le vittime. Gli otto deceduti nella scuola del Minnesota, sono sei studenti, compreso lo sparatore, un insegnante e una guardia giurata, ha detto il portavoce dell’Fbi Paul McCabe in una conferenza stampa a Minneapolis. Tutti gli studenti uccisi erano in una sola aula, ha detto il portavoce. Secondo la stessa fonte, il nonno del sospetto, Daryl Lussier, era un poliziotto e le sue armi potrebbero essere state utilizzate dal nipote.
Si ignorano i motivi e gli antecedenti psicologici del gesto .
dramma della solitudine
emarginazione individuale .
o del gruppo etnico di appartenenza .
dello spazio confinato .
mancanza di prospettive individuali
Spesso non è il tipo o la quantità della motivazione
ma la sua qualità
l’ossessione che la alimenta a spirale
che di per se può partire da fatti obsoleti e “normali”
A livello individuale
l’idea dell’omicidio come affermazione del SE
in un atto clamoroso,
di cui tutti parleranno,
facendomi uscire dal mio oblio
non è disgiunta dalla idea e dalla realizzazione del suicidio finale.
Anzi è forse il suicidio lo scopo di tutto
un suicidio sacrificale che trascinerà con se
un gran numero di testimoni e di persone sconosciute,
sulle quali trasferisco la mia visione deformata del mondo:
li libero da un mondo e da una vita,
recepita come crudele ed ingiusta,
come libero me stesso.
L’omicidio e il suicidio come salvazione individuale e collettiva.
per aiutare a ricostruire la dinamica del processo mentale possiamo considerare alcuni
esempi in suicidio giovanile, diritto a non uccidersi e il mal d’amore
Può essere interessante la correlazione tra progettato suicidio finale che passa attraverso la paura di commettere un omicidio iniziale,
Doppio Sogno Gli artigli del passato Un impulso che mi spinge ad uccidere
Qual è la verità?
Forse esiste solo una verità:
quella dei fatti,
ma,
nelle cose non ancora accadute,
esistono più verità.
E quella che racconta lo psicoterapeuta,
forse, è meno verità
di quella raccontata dal paziente,
ma,
se “una mezza verità”
impedisce la realizzazione di un fatto reale,
allora diviene una grande e bella verità.
Una manipolazione
direbbe Milton H Erickson,
ma,
come soleva ripetere
“una manipolazione che permette che tuo figlio ed altri possano vivere”
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