
Recuperare gesti animali, per essere più profondamente uomini.
Qualcuno usava la parola “animale” come dispregiativo del comportamento umano.
Altri considerano l’animale come sinonimo di obbedienza cieca.
L’animale a servizio dell’uomo privo di una sua propria identità.
L’animale come eterno servitore, in una scala di valori che ha al vertice l’uomo.
L’animale
si muove alla stessa stregua delle emozioni primordiali umane,
secondo l’essenza umana più profonda.
Essere umano ed Essere animale
come identità profonda di emozioni,
espresse attraverso la vista, attraverso il suono e attraverso la percezione.
Le stesse modalità
con cui l’inconscio umano rappresenta la sua realtà esteriore.
Lo stupore emozionale
che prova un essere umano davanti ad un opera d’arte
è di per sé parte della sua natura animale.
L’Essere umano
attraverso l’occhio,
attraverso le sensazioni interiori che la vista ha suscitato,
mette in vibrazione come un diapason
altri suoi collegamenti inconsci,
che suscitano altre immagini, suoni e percezioni.
L’Essere animale crea tutto questo
prevalentemente a partire dalle proprie percezioni,
olfattive, tattili e gustative,
ma il procedimento analogico,
che si svolge a livello interiore è lo stesso.
E’ la percezione che crea la magia.
Raccontava un giovane marito
“ mia moglie è schizofrenica,
di notte, apre la finestra della camera da letto (abitiamo al V piano)
si mette in piedi sul davanzale
ed inizia a fissare il marciapiede sotto di lei.
Io mi alzo
la afferro e cerco di convincerla a non farlo,
lei mi ascolta per un pò
e tutto sembra che vada a posto,
ritorna a coricarsi,
ma poi la notte dopo, il tutto si ripete,
come un deja-vu.”
L’essere umano
ritiene che le parole
siano sufficienti a racchiudere tutto,
a spiegare tutto e a risolvere tutto.
Per capire un altro modo di essere,
bisogna, a volte,
uscire dal proprio mondo e calarci in quello dell’altro.
Forse, su quella finestra,
bisognerebbe compiere altri gesti ,
gesti animali,
per recuperare il nostro essere più profondamente uomini.
“Chissà se imparerà a grattare i maiali, come loro desiderano”
citava M H Erickson,
che in tale modo indicava le persone in grado di comprendere gli altri,
perché riuscivano a calarsi nel mondo,
degli esseri animali e umani.
Riproduzione riservata Gilberto Gamberini
foto riprodotte a fini didattico esplicative