
Milton H. Erickson Psicoterapia dell’Insonnia
Distrazione:
mi occupo di qualcos’altro che mi “distragga”dal problema,
in modo tale che la nostra mente
non più tesa a realizzare un sonno che non viene,
si “rilassa”e ha modo di realizzare spontaneamente quanto cercato, inoltre la focalizzazione su qualcosa di diverso
ci permette di dedicare tutte le energie in quella direzione
e,naturalmente, quando le energie saranno esaurite,
la “naturale” stanchezza mi porterà a chiudere gli occhi.
La progressione aritmetica del sonno:
una realizzazione a piccoli passi successivi, dormire un minuto di più del giorno prima ed ogni giorno aumentare di un minuto, ad ogni piccolo risultato mi complimenterò per il risultato ottenuto.
In due mesi, senza rendermene conto,
avrò dormito un ora in più e così via.
Una specie di allenamento progressivo della mente,
per un futuro,che non è ineluttabile,ma che costruiamo
giorno dopo giorno.
“il vostro corpo non vuole dormire,
“bene”
accettate l’idea e adattate a questo la vostra mente,
ditele che non volete dormire,
obbligatevi a non dormire,
dopo un pò
sarete talmente stanchi di tenere gli occhi aperti
e di impedirvi,ad ogni costo, di dormire
che vi addormenterete, proprio perché non avete
in alcun modo ostacolato questo processo.
La confusione….
” non riesci a dormire? Ti rigiri nel letto e non trovi pace? Allora alzati e mettiti a pulire tutta la casa, quando sarai abbastanza stanca, naturalmente ti verrà un gran sonno e dormirai!”
Risposta del paziente
“lavoro già tutto il giorno, è assurdo solo pensare di dover lavorare ancora tutta la notte!”
“Hai proprio ragione…ed allora dormi!
L’autoipnosi o autorilassamento…
Il rilassamento per obbiettivi…
E’ evidente che in quello che proponeva
Milton H. Erickson emergono due cose fondamentali:
la sua grande fiducia nell’inconscio,
perché l’inconscio sa sempre cosa e come farlo per noi,
ma dobbiamo metterlo in condizione di lavorare,
e non ostacolarlo di continuo,
e inoltre
la sintonia e l’assonanza tra il nostro corpo e la nostra mente,
il corpo, e la mente visti non come nemici e antagonisti,
ma come un qualcosa, parte di noi, che attraverso
un disturbo, un sintomo
ci vuole, spesso, comunicare qualcosa….
Di freguente, l’errore sta in noi,
nel modo con cui ci mettiamo in relazione con noi stessi,
perchè il sonno è l’ultimo atto di tutta una serie di atti,
che iniziano fin dal primo mattino,
se tutto quello che facciamo,durante il giorno,
non è in sintonia con noi stessi
e non è accettato nel nostro inconscio,
quando saremo in una situazione mentale in cui l’inconscio è prevalente,
come prima di addormentarci alla sera,
emergeranno tutte le nostre contraddizzioni….
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foto Erickson riprodotta a fini didattico esplicativi