Pregiudizi
Pregiudizi, giudicare un fatto prima che accada, è un limite da superare.
Il più grande pregiudizio è ascoltare se stessi in modo talmente esclusivo da non ascoltare gli altri.
Chi ha pregiudizi prosegue col proprio discorso e con la propria concettualità indipendentemente dagli accadimenti.
Nulla accade se non mi rendo conto che sta accadendo.
Il pregiudizio rende prigionieri della propria solitudine vuota, è un applauso registrato…
Il giudizio prima dei fatti, per concetti che abbiamo dentro e che ci impediscono di osservare e di cogliere la realtà in modo oggettivo, oppure è una concettualità superficiale che dalla cornice giudica il contenuto delle cose, dalla cornice si giudica il quadro.
Il pregiudizio, il giudizio, l’etichetta data prima dei fatti del loro svolgersi è un grande limite, perché ci impedisce di vedere, è un velo davanti agli occhi.
Il pregiudizio è l’anticamera del vero razzismo “italiani mafia pizza e mandolino” “mussulmani terroristi” dei marchi senza ritorno.
Il pregiudizio a livello individuale o collettivo impedisce di esserci nel momento in cui siamo, ci conportiamo come le tre scimmiette, che non vedono, non ascoltano, non percepiscono sensazioni.
Il pregiudizio è una prigione che ci impedisce come un velo di cogliere i mutamenti interiori ed esteriori.
Vivete e respirate….domani è un altro giorno senza pregiudizio….
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