In Piazza Santi Giovanni e Paolo 13, sul colle Celio sorge la Basilica dei Santi Giovanni e Paolo.
Venne edificata nel 398 d.C. per volontà del senatore Bizante, proprio sul luogo dove si trovava la casa di due ufficiali romani Giovanni e Paolo che lì subirono il martirio da parte di Terenziano nel 362, durante il regno dell’imperatore Flavio Claudio Giuliano (Costantinopoli, 6 novembre 331-Maranga (Mesopotamia), 26 giugno 363), l’ultimo sovrano pagano, che tentò inutilmente di riportare la religione romana dopo che era stata abbandonata per seguire il Cristianesimo.
Nel 410 venne danneggiata a seguito dell’incursione dei barbari dei Visigoti alla guida di Alarico I (ca. 370-Cosenza, 410), durante il sacco di Roma (terzo assedio in cui bloccarono tutte le vie d’accesso, compreso il Tevere e i rifornimenti da Porto e da Ostia).
La chiesa subì anche il terremoto del 442 ed il saccheggio dei Normanni nel 1084; fu papa Pasquale II (Rainerio Raineri, Bleda, 1050 circa-Roma, 21 gennaio 1118, 160° papa dal 1099 alla morte) a farla restaurare aggiungendovi il campanile ed il portico.
Seguirono varie ristrutturazioni nel corso dei secoli, fino ad arrivare al 1951 quando assunse l’attuale aspetto, a seguito di interventi eseguiti per volontà del cardinale e arcivescovo cattolico statunitense Francis Joseph Spellman (Whitman, 4 maggio 1889-New York, 2 dicembre 1967) che ne fece anche riedificare la facciata paleocristiana.
Nella Basilica si accede attraverso un portico con architrave posta su colonne antiche; ciò che è rimasto della decorazione a mosaico, affresco e stucco dell’abisde e della zona oltre le arcate si trovano in un piccolo museo della basilica.
L’interno si presenta a tre navate, al centro è posta una lapide in ricordo del luogo dove i due santi subirono il martirio.
Vi possiamo ammirare affreschi del Pomarancio (Cristoforo Roncalli, Pomarance, 1553 circa-Roma, 1626) “Cristo in Gloria” opera risalente al 1588, ed altri eseguiti da Domenico Piastrini “Martirio di San Giovanni”, Giacomo Triga “Martirio di San Paolo” e Pietro Andrea Barbieri “Conversione di Terenziano”, opere risalenti al 1726.
Sull’altare maggiore è posta un vasca in porfido che contiene le reliquie dei due martiri.
Nell’interno della chiesa si trova anche la tomba di san Paolo della Croce (Paolo Francesco Danei, Ovada, 3 gennaio 1694-Roma, 18 ottobre 1775, fondatore della Congregazione della Passione di Gesù Cristo e delle monache claustrali Passioniste, proclamato santo da papa Pio IX nel 1867), nella chiesa vi celebrano messa i padri Passionisti.
1^ Foto: www.tesoridiroma.net
5^ Foto: www.romaincamper.it