L’impressione che mi ha dato il vertice di Johannesburg è quella di
molti dottori accorsi al capezzale di un paziente malato (il nostro
pianeta) ognuno dei quali cerca di proporre la propria cura per guarire
il paziente, ma siccome non si trovano d’accordo su quale sia la
migliore si decide di stare a vedere se il paziente guarisce da
solo.
Il nostro pianeta può anche guarire da solo, perché la
natura ferita si difende e cerca di chiuderle queste ferite (con
alluvioni, siccità, terremoti). Penso però che questo modo non sia
molto piacevole per l’umanità e perciò sarebbe bene dare invece al
paziente una bella cura in modo che guarisca piano piano senza dover
dare scossoni. Inoltre oltre questa ipotesi (che il pianeta guarisca da
sè) ce n’è un’altra ben più inquietante e ciòè che il paziente
muoia…
E se il mondo va al collasso per l’umanità potrebbero
arrivare tempi molti grami. Si potrebbe tornare indietro col tempo ad
un’epoca in cui non esistevano gli idrocarburi, le macchine,
l’elettricità e quant’altro.
La natura non è madre, è matrigna,
e se viene sconvolta non si sa come possa reagire.
Ed allora è
arrivato il momento di fermarsi e cominciare a ragionare su uno
sviluppo che sia veramente sostenibile anche dall’ambiente altrimenti
si va verso un futuro incerto e i grandi paesi industrializzati
andranno incontro a moltissimi problemi.