
Il termine Animus coniato da Jung, definisce l’archetipo del maschile nella psiche della donna, così come il polo opposto di Anima è riferito all’aspetto del femminile archetipico presente nell’uomo.
Animus ed Anima, pur viaggiando parallelamente, non hanno nei due sessi eguale peso ed influenza. Per la donna Animus è la rappresentazione di un maschile di cui ha vissuto per secoli la supremazia, e che ha introiettato a livello inconscio come qualcosa di “superiore” al femminile. Inoltre, secondo le affermazioni di Emma Jung :”Non è ancora risolto il problema dell’Animus -logos, cioè la formazione di una spiritualità “veramente” femminile che non si limiti ad essere una mera imitazione della spiritualità maschile” ( Animus und Anima Rascher Zurich 1934 pag.35).
Ma mentre Anima diventa immagine interiore di una “unica” donna nell’inconscio maschile, sintesi quindi di “tutte” le esperienze e le impressioni sul femminile, nella donna è più corretto dire che Animus è molteplice: un’immagine “degli uomini” naturalmente proiettata sulla figura amata ad innescare attrazione e passione.
L’Animus si forma durante le crescita della donna rispecchiandosi in tutte le figure maschili che la circondano, dal padre, al fratello, ad altre figure di uomini, e facilmente si manifesta nei sogni in aspetti eroici e divini, in personaggi che raccolgono queste istanze, oppure in altri simboli minacciosi che ne mostrano l’aspetto negativo presente in tutte le manifestazioni archetipiche, e dunque anche in Anima ed Animus.
Ma vediamo cosa Jung stesso dice a proposito di Animus e della sua differenziazione da Anima:
"Nella sua prima forma inconscia l’Animus è una formazione concettuale spontanea, non intenzionale, che esercita un’influenza dominante sulla vita sentimentale, mentre l’Anima è una forma sentimentale spontanea che successivamente influenza, cioè distorce la mente:” Gli ha fatto girare la testa”. L’Animus si proietta perciò di preferenza su autorità “spirituali” e su altri eroi, ivi compresi tenori, artisti e campioni sportivi. ….. L’Anima dell’uomo cerca di congiungere e di unire, l’Animus della donna vuole distinguere ed analizzare.”
( La psicologia del transfert -Milano 1961 pag 139).
"Il segreto della donna è che la vita viene a lei attraverso la figura spirituale dell’Animus; sebbene essa supponga che sia Eros a portarle la vita. Essa domina la vita, essa vive per così dire abitualmente con l’Eros, ma la vera vita, in cui è anche vittima, viene alla donna attraverso l’intelletto, che in lei è impersonato dall’Animus.”
( relazione inedita di un seminario in lingua inglese sul Zarathustra di Nietzsche, 1937).
L’Animus unisce la donna al mondo degli uomini, dello spirito e delle idee, è un ponte tra psiche individuale e inconscio collettivo, tra la propria componente maschile interiore e le proprie risorse inconsce.
Profonda identificazione della donna con il proprio Animus può portare a intransigenza, rigidità, autoritarismo, aggressività che, in componente più equilibrata, si trasformano nella capacità di decidere e di perseguire obiettivi, nella capacità di realizzare e di analizzare le situazioni e di affrontare gli ostacoli senza farsi travolgere dall’emotività.
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Marzia Mazzavillani Copyright © Vietata la riproduzione totale o parziale del testo