Dalle pagine del suo blog, lo scrittore giornalista americano Greg Mitchell, storico editore della rivista musicale Crawdaddy, tiene una rubrica a puntate, An Incompleat History of Rock ‘n Roll, per ricordare aneddoti e restroscena della carriera delle rockstar.
Il secondo episodio l’ha dedicato al Boss e a quei primi giorni di dicembre del 1972, quando in redazione gli arriva la telefonata di Mike Appel, manager di uno Springsteen prossimo al debutto con il suo primo album.
Greg rivela che aveva già sentito parlare di Bruce come del nuovo Dylan, tanto che la stessa Columbia Records nelle vesti del talent scout John Hammond, già scopritore del menestrello di Duluth, aveva appena messo sotto contratto la giovane promessa.
In quella telefonata Appel invita Mitchell ad assistere al primo concerto promozionale dell’album Greetings From Asbury Park, organizzato nella cappella del carcere di Sing Sing.
Fu lì che il giornalista capì che Springsteen non era soltanto un cantautore profondo e impegnato, un altro Bob Dylan: scoprì che quel giovanotto era un impareggiabile animale da palcoscenico, sostenuto da una vera e propria rock n’ roll band che assecondava ogni suo respiro, ogni suo ruggito.
Davanti a quella platea composta quasi esclusivamente da coloured, Bruce e il gigante Clarence si esibirono in una leggendaria Them Changes, cover del mitico Buddy Miles, che superò i venti minuti mandando in delirio la platea di reclusi.
LelloArena
31 Mar 2010 - 19:46 - #1Complimenti per tutte le informazioni che trovi,sei proprio una fonte di news…
… Come d’autunno sugli alberi le foglie…
Sei un mito!!!!