
Il Parco Naturale della Maremma è nato nel 1975 e occupa quel territorio suggestivo che un tempo era regno di malaria e briganti. Si diceva appunto Maremma amara, ma oggi si può considerare una dolce meta turistica per chi ama il turismo natualistico ma ben organizzato e ben servito.
Il Parco si estende lungo il tratto meridionale della costa maremmana da Principina a Mare fino a Talamone. Il suo territorio si può dividere in una zona a nord del fiume Ombrone, la Palude della Trappola, ed una a sud con i Monti dell’Uccellina.
La prima zona, tutta pianeggiante con acquitrini, pozze d’acqua e dune litoranee, è caratterizzata da una scarsa vegetazione. Partendo dalla spiaggia verso la duna si distinguono formazioni costituite da ammofile, gigli marini, eringi e soldanelle, mentre nella zona dietro le dune crescono lentisco e olivastro, piante che precedono la vasta pineta granducale con 600 ettari di pini domestici e marittimi. Vicino alla costa regna incontrastata la classica macchia mediterranea con prevalenza di leccio e filliree, corbezzolo, eriche, ginepri coccoloni e lici.
Numerosa la fauna, tra cui il cinghiale e il daino. Sono presenti anche istrice, tasso, volpe, riccio, donnola, faina e nutria. Tra gli uccelli acquatici da segnalare codoni e fischioni, germani reali e alzavole, moriglioni, mestoloni, morette e marzaiole. Oltre agli anatidi è possibile osservare chiurli, cavalieri d’Italia, aironi, falchi di palude, albanelle reali e albanelle minori.