Una platea molto vasta che la Doxa, un altro istituto di ricerca, stima persino più diffuso, parlando di 9 milioni di volontari (il 18 per cento della popolazione sopra i 15 anni). In ogni caso, un fenomeno sempre più visibile nei quartieri, nelle sedi delle organizzazioni e nelle parrocchie, in continuo aumento: in cinque anni, infatti, il numero di chi sceglie di uscire da casa o dal lavoro per occuparsi degli altri è aumentato del 25 per cento. Ma bisogna però distinguere: lo zoccolo duro dei volontari, spiega l’Abacus, sono due milioni e 500 mila persone, che “lavorano” almeno una volta ogni 15 giorni. Nell’indagine, tuttavia, è stato compreso anche chi presta la sua opera meno di una volta al mese. Ma basta un impegno così discontinuo nel tempo per definirsi volontari?
La risposta non è semplice, e non si può generalizzare. Tornando ai dati: al Nord l’impegno verso gli altri è più diffuso (17 per cento), rispetto al Centro, (15 per cento) e al Sud (12 per cento); sono volontari il 9 per cento dei minorenni e il 13 per cento degli ultrasessantacinquenni, che offrono il loro tempo libero soprattutto agli anziani, giovani e handicappati (17 per cento), malati e immigrati (14 per cento), tossicodipendenti (10 per cento)e alcolisti 10 per cento); l’8 per cento si occupa della cura dell’ambiente e il restante del campione ha dichiarato di operare in altri settori o in più di un’attività.